2010-05-04

Le Personali in collettiva 2010


GALLERIA D’ARTE “MENTANA” DI FIRENZE 
Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Mentana, 2 - 3 - 4r.
50122 – Firenze
Info:  Tel. galleria +39 055 211985 
   
Cell. personale: +39 335 1207156
E.mail: galleriamentana@galleriamentana.it
 www.galleriamentana.it
Presenta:
Le Personali in collettiva 2010
Inaugurazione: Sabato 8 Maggio 2010 ore 18.00
Data chiusura: 2 Giugno 2010

Abstract: Questa mostra è un incontro di artisti, anche stranieri, che, con diversi orientamenti espressivi, descrivono il loro mondo interiore. Nelle loro opere i colori e le forme diventano palesamento di racconti: espressione di culture e di modi di vivere l’arte.
Catalogo in galleria
Curatore: Giovanna Laura Adreani
ARTISTI:
Marialuisa Sabato, HeSì’en, Roswitha Schablauer, Liliana Rossini, Angele Audibert – Beltramo.

Orari: 11 - 13, 16.30 - 19.30
Chiuso Lunedì mattina e Domenica 


Marialuisa Sabato, con pennellate efficaci e colori insoliti, racconta la natura, diventata un pretesto, per parlare di se stessa. Le sue opere sono impressioni suggerite e mediate dalla sua sensibilità pittorica. Descrivono, con tinte forti e chiaroscuri, l’ordine della vita sulla terra e ne mostrano armonie e dissonanze. I colori, dati di getto, sono un’esplosione emotiva di vitalità che si coniuga con la mestizia ed il dolore. Improvvise cromie d’azzurri e di bianchi virano verso i viola, colori dello spirito, ispirando un'inquietudine sospesa, anche i rossi, portatori d’energia gioiosa, non riescono a far emergere il loro messaggio ma si perdono in oscuri d’angoscia. Le ombre dialogano con le sfumature e con l’artista alla ricerca dello spirito, descrivendo sensazioni di malinconica tristezza e di gioia solo apparente.

Le opere di He Sì’en trovano ispirazione nella cultura cinese e nella sua simbologia grafica e rappresentativa. Gli animali raffigurano il fato e l’uomo con le sue passioni. He Sì’en li racconta in modo personale e inserendo piccoli segni di caratteri alfabetici. Con i colori, crea climi che fanno pensare all’ineluttabilità dell’essere e alla giustificazione spirituale dell’esistere. Vi si riconosce un aspetto ludico con farfalline, pesciolini e animazioni colorate. I colori vengono dati con campiture tecniche differenti. L’animale, che conserva solo idealmente l’attinenza con il reale, emerge con cromie nebbiose ma in modo preciso ed uniforme mentre colature ampie, istintive e leggere pennellate di bianco, gli fanno da contrasto. In queste opere c’è un amore dell’artista per le sue radici, raccontato con poesia da simboli riconosciuti.

Nelle opere di Roswitha Schablauer si coglie la spiritualità naturalistica. L’artista riesce a conservarne l’essenza anche quando esegue opere che si avviano all’astrazione. Le colate di giallo e d’arancione, che incontrano fiammeggianti rossi, si aprono, in prospettiva, a scorci di paesaggi che evidenziano i brumosi cieli dell’interiorità. L’armonia compositiva viene scossa dal gesto pittorico istintivo dove il colore è diventato il protagonista dell’espressione dell’animo. Negli acquerelli il concento coloristico, dei paesaggi e delle nature morte, appare più attinente al reale e in un gioco di velature racconta il genius delle cose. Colori più pastosi e inserimenti di tessuti originano un gioco di luci ed ombre dove segni significativi danno luogo a ritmi continui che oscillano tra una calma apparente e un dinamico movimento di segni e sfumature.

Nella pittura di Liliana Rossini c’è l’inseguimento della luce rubata all’ambiente, fissata con coerenza sulle tele, con sicure spatolate d’abbondante colore. I momenti della vita prendono forma nei paesaggi, negli animali, nelle nature morte: soggetti preferiti dall’artista che li dipinge con espressività ricca di suggestioni. Nelle sue opere emerge una profonda analisi dell’ambiente con risultati efficaci sotto il profilo della comunicazione. L’armonia del ritmo dei tocchi di colore, ben calibrato, da significato all’intera opera dell’artista che nella rappresentazione della natura coglie i continui cambiamenti del paesaggio. L’allegoria dell’animo umano è in un cielo d’ombre minacciose che contrasta con i cavalli ripresi al pascolo, che sembrano non rendersi conto dell’incombenza di un temporale: tempesta dell’esistere.

L’artista Angele Audibert – Beltramo gioca con la materia ricercandone il genius, spirito della pietra, che la guiderà magicamente alla forma. Il grezzo e il levigato diventano l’incontro fra ambiente e idea dell’artista: un racconto intimo che rivela la bellezza nascosta del marmo e la creatività di Angele Audibert – Beltramo, che sa trovare nelle tracce del tempo, linee guida presenti nel frammento di roccia, l’aspetto terreno delle cose. Il suo intervento origina sculture dove nelle parti levigate prende forma l’emozionalità dell’uomo. Interessanti sono le sue maschere che narrano d’antiche culture: diventando sensibili racconti di segni che si rincorrono alla ricerca dei sentimenti. L’amore è un dono rappresentato nelle linee curve che legano due cormorani che descrivono la dolcezza, la serenità e la fiducia: vita che continua.
Cagliari 13 aprile 2010 Federica Murgia

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