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2024-10-19

 Echi di guerre






Ancora pochi giorni per poter visitare la mostra e l’installazione “Echi di Guerra” di Luigi De Giovanni, inaugurata per la Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI il 12 - 2024 ottobre, nello Studio Sutta Le Capanne du Ripa e Studio 22 a Specchia in Piazza Del Popolo, che chiuderà il 20 ottobre alle ore 20:00. Una mostra che racconta il nostro tempo, le nostre paure, le angosce quotidiane che pare vogliano togliere ogni sogno anche ai giovani sperduti nell’web e abbandonati a loro stessi.  A rendere ancora più interessante l’evento ha provveduto l’architetta Stefania Branca che ha saputo far emergere il discorso dell’artista anche nella cascata di carta: carta segnata da parole incomprensibili che l’artista ha voluto significare come i discorsi, troppo spesso inutili e faziosi, che non possono certamente portare alla pace. In questo pare abbia voluto ricordare una precedente performance sulla “Carta dei diritti dell’uomo”, dove i diritti erano scritti con un continuo bla, bla, bla…: scritti sulla carta igienica che fuoriusciva da un bidone senza fondo. I segni incisivi, i colori aggressivi, i grovigli, i buchi che inghiottono le tutte le speranze, esternano il sentire dell’artista che ode e fa udire solo l’orrore della morte e dei disastri.

“Nella presentazione di Federica Murgia gli Echi di guerra si fanno cupi ed assordanti e, nella disperazione, elevando le braccia al cielo, ognuno avverte un senso di orrore e di sbandamento. Sembra che tutto crolli, che tutto diventi marea informe di calcinacci, di corpi smembrati e di morti che vengono avvolti in teli macchiati di sangue: è la guerra. Queste sensazioni d’orrore turbano Luigi De Giovanni che viene travolto dall’urgenza di fissare tutto per dare sfogo al suo dolore. Ecco allora riemergere i jeans delle contestazioni sessantottine, delle rivoluzioni giovanili contro guerra e prepotenze mosse solo dal desiderio di potere, di mostrare i muscoli travolgendo popolazioni che non vorrebbero questo. I colori vengono lanciati con rabbia e sono misti a scampoli di sofferenza che non lascia speranza. L’artista, per La Giornata Del Contemporaneo 2024, installa vecchie e nuove opere su tela e su jeans e in una performance catartica, che lo porta a strappare fogli macchiati di dolore, sogna un mondo migliore: un mondo, dimentico di utilitarismi e tristezza, dove regni la pace.”












2024-09-23




Luigi De Giovanni

Giornata del Contemporaneo 2024 indetta da AMACI

12 ottobre 2024 

Studio Sutta Le Capanne du Ripa e Studio 22

Specchia piazza del Popolo 


Echi di guerra

Gli echi si fanno cupi ed assordanti e, nella disperazione, elevando le braccia al cielo, ognuno avverte un senso di orrore e di sbandamento. Sembra che tutto crolli che tutto diventi marea informe di calcinacci, di corpi smembrati e di morti che vengono avvolti in teli macchiati di sangue: è la guerra. Queste sensazioni d’orrore turbano Luigi De Giovanni che viene travolto dall’urgenza di dipingere: di fissare tutto per dare sfogo al suo dolore. Ecco allora riemergere i jeans delle contestazioni sessantottine, delle rivoluzioni giovanili contro guerra e prepotenze mosse solo dal desiderio di potere, di mostrare i muscoli travolgendo popolazioni che non vorrebbero questo. I colori vengono lanciati con rabbia misti a scampoli di sofferenza che non lascia speranza. L’artista, per La Giornata Del Contemporaneo 2024, installa vecchie e nuove opere su tela e su jeans e in una performance catartica, che lo porta a strappare fogli macchiati di dolore, sogna un mondo migliore: un mondo, dimentico di utilitarismi e tristezza, dove regni la pace. 

Specchia 5 – 8 – 2024                                                  Federica Murgia


Immagine 


Autore Luigi De Giovanni

Dimensione 40x90 

Anno 2011/12

Tecnica olio su tela

Titolo Fate l’amore non fate la guerra


 

2024-07-05

Galleria Mentana PRESENTA "Il calore del colore"

 


Galleria Mentana 

PRESENTA
"Il calore del colore"
Rassegna di arti visive contemporanee
Artisti in dialogo 
Opening sabato 6 luglio ore 18:00
Presentazione di Giada Gasparotti
Riprese video di "Percorsi d'Arte"

Sono 10 gli artisti selezionati da Giovanna Laura Adreani per "Il calore del colore". Questa mostra ha lo scopo di indicare al pubblico e a tutti i visitatori un ristretto numero di artisti che, per la qualità della loro espressione, sono ormai annoverati tra i protagonisti dello storico gruppo "MENTANA IN FLORENCE"
Un incontro di visioni, pensieri e sogni diventati linfa generatrice di racconti e idee di artisti che hanno trovato nella galleria Mentana di Firenze il luogo ideale per discorrere, attraverso le opere, delle loro personali idee: mondi diversi raccontati con sensibilità e passione. 

ARTISTI IN MOSTRA:
- Audrey Traini
- Bianca Vivarelli
- Giancarlo Cerri
- Massimo Falegnami
- Luigi De Giovanni
-Meryem Dogan
-Sandra Ligato
-Valerio Tanini
- Isabelle Carbuccia
-Rosario Bellante

La mostra resterà aperta al pubblico dal 6 luglio al 4 agosto 2024
e sarà visitabile sino al 30 maggio 2023

Galleria Mentana, Via della mosca 5/R Firenze

2024-02-27

Anche Luigi De Giovanni a Firenze

 Firenze


INDIVIDUAZIONE INTERNAZIONALE

Rassegna di Arti visive contemporanee





Il 24 febbraio alle ore 17.30 si è inaugurata, alla Galleria d’Arte Mentana di Firenze, la mostra INDIVIDUAZIONE INTERNAZIONALE Rassegna di Arti visive contemporanee

Un’esposizione molto interessante e caratterizzata da un incontro di espressività individuale degli artisti, tutti di alto spessore.

In questa mostra ritroviamo un’incursione nella fiaba di Audrey Traini, scorci di paesaggi dell’anima di Bianca Vivarelli, il ritmo segnato da frammenti di precise pennellate di Eva Breitfuss, le suggestioni dei ritratti dai caldi colori di Aldéhy Philip, le campiture armoniche che contraddistinguono le opere di Giancarlo Cerri, l’impasto della materia che si illumina nelle opere di Luana Baldi, la solitudine degli scorci ombrosi di città di Valerio Tanini, il mondo interiore di Tina Hellblom Thibblin che, in climi nebulosi, fa emergere l’animo, la nostalgia delle cavallerizze d’un tempo che emergono nei meravigliosi pannelli di Sergio Benvenuti, le vibrazioni coloristiche che, nelle rappresentazioni naturalistiche, raccontano il tempo che passa e il mondo interiore di Luigi De Giovanni, i musici che fanno giungere a noi le armonie intime di Giampaolo Talani. 

Una mostra, allestita con maestria, che riesce a far risaltare l’animo degli artisti e la professionalità dello Staff della galleria.   

Giovanna Laura Adreani                                               


La mostra si potrà visitare alla Galleria d’Arte Mentana Arte Moderna e Contemporanea sino al 10 marzo 2024

Via della Mosca, 5r

50122 Firenze (Italia)

Telefono/Fax: +39 055 211985

Cellulare: +39 335 1207156

Email: galleriamentana@galleriamentana.it



2023-12-14

De Giovanni Luigi a Firenze in "Orizzonti Contigui"

 





La galleria Mentana di Firenze, in prossimità delle feste natalizie, come ogni anno, il giorno 16 dicembre 2023 dalle ore 17,00 alle ore 20.00 terrà l’opening di “Orizzonti Contigui” Rassegna di Artisti Internazionali che animerà lo spazio sito nel cuore di Firenze, in via della Mosca, 5. 


Orizzonti Contigui

Attraverso le opere in mostra è possibile immergersi nelle descrizioni di pensieri, idee e sensazioni che danno luogo al mondo degli artisti presenti che, nella realizzazione delle opere, hanno trovano l’occasione per avventurarsi nelle sfaccettature della natura fatta di paesaggi e di atmosfere, per ritrovarsi nel mondo della fantasia o nelle problematiche dei percorsi dell’uomo, fino ad attraversare riflessioni o sogni che muovono dall’Io o dalla religiosità. Colori, pennellata e percorsi capaci di trasmettere il mondo della bellezza e delle contraddizioni dell’uomo che è sempre alla ricerca di quei valori che danno senso alle opere di questa bellissima rassegna artistica.

 

L’evento sarà anche occasione per scambiarci gli Auguri di Natale.


Artisti presenti in Mostra:

Eva Breitfuss - Audrey Traini - Lis Engel – Giancarlo Cerri – Aldehy – Bianca Vivarelli – Krasimir S. Marinov – Eileen Herres – Valerio Tanini – Tina Hliblom-thibblin - Camilla Vavik Pedersen – Patrizia Pepe – Luigi De Giovanni – Salvatore Magazzini – Anna Lapshinova



Galleria d’Arte Mentana

Arte Moderna e Contemporanea

Via della Mosca, 5r
50122 Firenze (Italia)
Telefono/Fax: +39 055 211985
Cellulare: +39 335 1207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it


2023-10-20

The pizzica: a journey of the soul

 






For the works on display, the artist delved into the sensations that in him, from Salento, were aroused and still aroused by the gestures and movements that accompany this ancestral dance. Luigi De Giovanni has always lived the pizzica but to better clarify his ideas, to create the works, he studied it to the point of immersing himself in the atmospheres that he suggests.


The pizzica is a woman, it is an expression of sensitivity, grace and suffering which still manifest themselves in movements and limping steps which apparently suggest joy but, in the reality of a time that no longer exists, hide anguish, hunger: the desire to have attention even if only for the contortions that involved and involve so much. The pizzica, which had religiosity and paganism in itself, has lost its original aspect, which brought fleets of tarantolates and pilgrims to San Paolo in Galatina, to become a spectacle that fills squares with a rhythm that reaches the belly, resonating in an amplification of the sensations that force you to make movements that make you forget your anguish and problems. It is as if Luigi De Giovanni heard the rolling of the drums which seem to have guided his brushstrokes which quickly moved on the canvas to leave sensations: traces of color effective in communicating the message. The artist wanted to talk about his feelings which take him back to the dusk in the farmyards of the town where the young people, exhausted by fatigue, found the strength to dance to the beating of drums and the players exhausted themselves and often injured themselves in the heat of the percussion incessant sounds that made the little pendants hanging on the frame vibrate to increase the color of the sound. In the works on display you can feel the emotions, the memories, the Genius and the Humus of Salento and you seem to hear the songs that expressed the moods and pangs of hunger that could bring you back to the painful pinch of the tarantula that forced you to dance.


An interesting exhibition that tells of the artist's love for his land and for the traditions that distinguish it. Federica Murgia












2023-10-03

DE GIOVANNI LUIGI con la pzzica

 


Studio 22 

piazza del Popolo 22 - Specchia (Lecce), 73040

Luigi De Giovanni

http://www.degiovanniluigi.com


Luigi De Giovanni con la pizzica, pennellata dopo pennellata, riesce a catturare l’anima, l’Humus e il Genius di un ballo che racchiude in sé la spiritualità del Salento.

La mostra partecipa alla 19 “Giornata del Contemporaneo” indetta da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani

7 ottobre 2023 - ore 9.00/12.00 - 17.00/21.00


SCHEDA TECNICA


Mostra:

Luigi De Giovanni

Titolo:

Con la pizzica, pennellata dopo pennellata, riesce a catturare l’anima, l’Humus e il Genius di un ballo che racchiude in sé la spiritualità del Salento 

Spazio d’Arte 

Studio 22 - Piazza del Popolo, 22 Specchia (LE) 73040

Partecipazione

19° Giornata del Contemporaneo indetta da Amaci che si tiene il giorno 7 ottobre - orario Giornata del Contemporaneo: ore 9.00/12.00 – 17.00/21.00

Apertura 

Ore 9.00/12.00 – 17.00/ 21.00


Durata 

Sino al 19 ottobre 

Sede:

Studio 22 piazza del popolo 22 - specchia (lecce), 73040

Info 

federica@murmurofart.com  Cell. 329 2370646

http://www.degiovanniluigi.com

Il ritorno alle origini, ai suoi luoghi, al suo Io e all’humus che l’ha nutrito, è diventato per Luigi De Giovanni un’urgenza, non solo pittorica, che l’ha travolto riportandolo a amar ancor di più la sua cultura, la sua terra, allo stesso tempo ad un’immersione nella riscoperta di quel Genius Loci che pare ogni volta suggerirgli le tracce e i colori che prendono forma sulle sue tele. Colori che l’artista fa emergere con toni cupi e a volte angoscianti e che riportano a prima dell’emigrazione, della presa di coscienza dei salentini d’essere persone e non mani e braccia da sfruttare: colori che descrivono il rifugio nelle tarantolate dove, ballando freneticamente sino allo sfinimento, emergeva un sentimento di dolore nascosto d’apparente divertimento con la pizzica. Così l’artista inseguendo i suoi pensieri e il suo inconscio si ritrova a percorrere sulle tele le linee di movimenti ancestrali che, al rullar di tamburelli, scaturiscono quasi spontanee dai corpi travolti dal ritmo che fa interpretare la musica che ha accompagnato gli antenati. Nel rullare frenetico e nei canti che san di rituale è la danza che, diventa più intensa e capace d’interpretare sentimenti, turbamenti e dolore, si fa catarsi di antiche storie di fame, dolore e sofferenza. Nei corpi che si curvano, s’inseguono, s’innalzano in movenze allusive c’è il racconto che l’artista ha voluto fissare con ampie e significative pennellate dove si intuisce la mestizia di una dolorosa malinconia. Per lui è stato importante cogliere un gesto, un assolo saltellato e accompagnato da gesti abbraccianti di scialli, diventati protagonisti di allusioni e giustificazioni mimiche. Il corpo della donna in queste opere racconta di esorcismi, di rituali terapeutici e credenze popolari, di dolore e d’abbandono al ricordo di quella fame che aveva morsicato lo stomaco dei poveri prima degli anni sessanta, ma soprattutto d’amore per una terra e una cultura che sa stupire. Nella sua ricerca fra le note, i movimenti e i passi della pizzica De Giovanni si fa travolgere da un rimando ai tempi moderni che vedono le piazze salentine infervorate da pizziche pazzesche che superano quel significato intimo e doloroso del passato per diventare puro divertimento e gioia. L’artista sceglie di riprendere le scene descritte nei paesaggi facendo delle aie, che accolsero i frutti del lavoro, luogo di memoria, di evocazione ma anche di gioia. In alcune opere è evidente il passo zoppicante della pizzica diventata armonia negli svolazzi delle ampie gonne tenute con grazia, nei fazzoletti divenuti provocanti ed invitanti e nei gesti dei corpi flessuosi che inchinandosi, avanzando o indietreggiando descrivono storie di corteggiamento o dolore. De Giovanni sceglie di cogliere alcuni tratti e spesso ha tralasciato i piedi perché se è vero che si danza con i piedi e altrettanto vero che è il corpo a raccontare: a ricordare sensazioni e spiritualità. Lui si concentra sulle accennate linee suggerite da corpi femminili che esaltano le memorie ataviche che ancora vogliono prendere forma e colore così, pennellata dopo pennellata, riesce a catturare l’anima, l’humus e il Genius di un ballo che racchiude in sé la spiritualità del Salento.

                                                                    Federica Murgia



Immagine:

Titolo: Pizzica – Perdersi nel tempo

Dimensione: cm. 120x 80

Tecnica: olio su tela

Anno: 2022

Autore: Luigi De Giovanni






2022-10-06

Racconti di fiori

 








Luigi De Giovanni


Racconti di fiori


Studio 22 - Piazza del Popolo, 22 - Specchia (Lecce)


8 ottobre 2022 sino al 18 ottobre 2022


Dalle 10:00 alle 19:00


8 ottobre 2022 - 18 “Giornata del Contemporaneo”


 indetta da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani



I colori scorrono lasciando e urlando i loro racconti, la loro vivace gioia di una vita che vuole essere lunga. Un racconto di oggi al domani. Una traccia della sensibilità e della malinconia velata di note spirituali: di angoscia mesta illuminata da sprazzi di speranza. Il dualismo di vita e morte che sta nei fiori recisi, tanto amati dall’artista, prende forma in dei girasoli che turgidi di giovinezza si ergono nel contenitore dell’acqua dove tentano di prendere linfa e forza volgendosi alla luce, contrasto con i colori di quelli schiantati al suolo che cominciano ad assumere i toni grevi dell’addio. Sfumature viola dello spirito e della profonda religiosità ci narrano che l’oggi è un attimo e la Madre di tutte le madri ci abbraccia nella speranza dell’eternità. Sì, il racconto fatto dai fiori o dalle opere informali di Luigi De Giovanni è il racconto del senso dell’esistenza: di questa nostra brevissima permanenza in questo tormentato mondo. Federica Murgia 


Info: federica@murmurofart.com cell. 3292370646

2022-09-06



Luigi De Giovanni

Ritorno alle origini – il ritmo colore della taranta

MUSEO PIETRO CAVOTI GALATINA

9 SETTEMBRE | 9 OTTOBRE 2022

Inaugurazione 9 settembre ore 19:30 con ingresso libero

Interventi

Fabio Vergine Sindaco di Galatina

Monica Albano Amministratore LiberMedia Gestore Polo Biblio-Museale di Galatina

Salvatore Luperto direttore artistico Museo Cavoti e critico d’arte

Davide Miceli consigliere comunale

Roberto Lupo autore del saggio “Tarantismo senza tarantati”

Modera la giornalista Antonietta Fulvio




Si intitola Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta  e si inaugurerà il 9 settembre (ore 19:30 con ingresso libero) al Museo Civico “Pietro Cavoti” la nuova personale di Luigi De Giovanni curata dal direttore del Museo e critico d’arte Salvatore Luperto che firma anche l’allestimento con Anna Panareo.  Dopo i saluti del Sindaco Fabio Vergine,  del consigliere comunale Davide Miceli  e di Monica Albano gestore del Polo BiblioMuseale di Galatina e amministratore di Libermedia, la serata coniugherà arte e letteratura grazie agli interventi di Salvatore Luperto curatore della mostra e di Roberto Lupo autore del saggio “Tarantismo senza tarantati” (edito da Musicaos). Gli interventi saranno moderati dalla  giornalista Antonietta Fulvio direttore responsabile della rivista Arte e Luoghi edita da Il Raggio Verde che organizza l’evento espositivo con il Patrocinio del Museo Civico “Pietro Cavoti” e del Comune di Galatina.    

Dopo aver dipinto en plein air la costa salentina che da Leuca arriva ad Otranto, fedele ad una poetica che vuole un’arte non solo estetica ma anche etica, rintracciando attraverso segni e colori il dialogo tra uomo e Natura, Luigi De Giovanni ha concepito un nuovo progetto espositivo:  Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta nell’idea di ripercorrere i suoi luoghi e la cultura della sua terra alla riscoperta del genius loci che finisce inevitabilmente nelle sue tele dove si dipana il racconto della gente salentina, costretta ad emigrare nelle miniere – braccia e corpi da sfruttare -  o a ballare come facevano le tarantate fino allo sfinimento per nascondere il dolore e il disagio sociale.  

«Il Tarantismo è un elemento distintivo della tradizione culturale della Città di Galatina.  Scrive nel catalogo il sindaco Fabio Vergine. - Onorarne la memoria attraverso una mostra dedicata è un modo di restituire un momento importante del patrimonio culturale immateriale alla comunità. L’arte incontra la tradizione attraverso la felice intuizione pittorica di De Giovanni. Il tutto nella cornice del Museo Cavoti, luogo significativo dell’arte e della cultura galatinese.»

La pubblicazione edita da Il Raggio Verde è impreziosita dal testo critico di Salvatore Luperto che scrive: «L’artista Luigi De Giovanni nella rappresentazione del tarantismo predilige lo scatto dei corpi, lo slancio del gesto, la linea spezzata, i toni cupi e sommessi. (…) Le opere della mostra Ritorno alle origini: il ritmo colore della taranta si caratterizzano nel tratto incisivo del segno e nelle cupe tonalità cromatiche che esprimono sensazioni interiori, suggestioni intime attraverso l’apparenza esteriore di una visione seducente del tarantismo, narrata con lirico espressionismo. Il taglio dei dipinti dà l’idea del frammento di un’unica grande tela tagliata in tante parti, mentre la striatura della pennellata e l’energia del segno rievocano la vitalità del gesto nel convulso ballo della taranta.»

L’artista sceglie di riprendere le scene descritte nei paesaggi facendo delle aie, che accolsero i frutti del lavoro, luogo di memoria, di evocazione ma anche di gioia. In alcune opere è evidente il passo zoppicante della pizzica diventata armonia negli svolazzi delle ampie gonne tenute con grazia, nei fazzoletti divenuti provocanti ed invitanti. In primo piano il corpo della che racconta di esorcismi, di rituali terapeutici e credenze popolari, di dolore e d’abbandono ma soprattutto l’amore per una terra e una cultura che sa stupire.

«La felice intuizione del De Giovanni  – osserva i consigliere comunale Davide Miceli - sta nell’accompagnare, attraverso la consistenza del colore e la dinamicità del segno, il fruitore dentro la dimensione fisica del ballo, un invito alla danza, un addentrarsi nella tradizione che mentre restituisce un tratto significativo di storia locale invita ad attualizzarla e dismettere i panni dello spettatore per farsi parte attiva del processo storico-artistico.»

LUIGI DE GIOVANNI Ritorno alle origini il ritmo colore della taranta

Museo Pietro Cavoti – 9 settembre – 9 ottobre 2022

Galatina, via Cafaro n.1 | Orario: lun 10/13 mar 9/13:30 mer 9/13 |15/19 giov  9/13 |15/18:30 ven 9/13 15/19 sab 15/19 Domenica su prenotazione 0836 561568  

Allestimento: Salvatore Luperto - Anna Panareo 


 


Brevi note biografiche dell’artista


Luigi De Giovanni è nato a Specchia vive ed opera tra il Salento e Cagliari. Sin dalla più tenera età esegue disegni ed acquerelli seguito dalla madre, modellista e sarta diplomata in una delle più prestigiose scuole di Roma. Nel 1967 fa la sua prima mostra collettiva iniziando una intensa attività artistica che lo porta poi ad esporre a New York, Tokyo, Bruxelles, Madrid, Gent, Ginevra, Parigi oltre che a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Bologna…. 1969 si diploma all'Istituto d'Arte di Poggiardo. 1970 comincia a dipingere in maniera informale usando tecniche miste e collage. 1973 con il maestro Avanessian inizia lo studio dell'imprimitura delle tele e l'uso delle terre. 1974 si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Roma. 1970 / 1978 segue il Corso Libero del Nudo. 1974 si perfeziona nella tecnica a olio. 1980 sperimenta la tempera all'uovo e realizza alcune opere con un unico filo conduttore "Le scalate sociali". 1986 collabora continuativamente con l'antica "Galleria degli Artisti" di Cagliari. 1988 sperimenta tecniche miste con l'uso di materiali di scarto simbolo di "rifiuto" quali: segatura, trucioli metallici, pezzi di gomma inservibili, vecchi jeans, carta e tessuti e successiva performance con lancio di uova. 1988 inizia il rapporto con la Galleria "Mentana" di Firenze che lo presenta alla Fiera Arco di Madrid.1990 comincia a realizzare e ad esporre opere che hanno come filo conduttore "l'angoscia nella società attuale" e le delusioni sessantottine, cominciando ad usare i vecchi jeans come tele e come pittosculture, con successiva installazione. 1998 inizia la collaborazione con la Galleria "La Bacheca" di Cagliari. Dal 2000 collaborazione costante con la galleria "Della Tartaruga" di Roma. 2000 comincia a fare installazioni con i jeans e vari altri materiali o oggetti. 2003 comincia a collaborare con la Galleria "III Millennio" di Venezia. 2011 performance con coinvolgimento del pubblico. Nel 2012, con la curatela Toti Carpentieri, ha esposto a Lecce il ciclo di opere "Tracce di ri€voluzione", lettura dei cambiamenti che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento andando a sfogliare le pagine più dolorose della storia europea e italiana: le grandi guerre, la caduta del muro di Berlino, il '68, la crisi economica e politica dei nostri giorni. Nel dicembre 2012 a Specchia ha presentato l'antologica "In itinere. Visioni, segni e figure 1966 - 2012". Nel 2013 con "Dialogo con la Natura. Oltre i 16:9" ha esposto a Brindisi, Mesagne, Tricase.

Nel 2017 e 2018  è stato invitato a Modigliana dove ha esposto le sue opere al MU.VE Museo di Arte Moderna, nel 2019 ha tenuto una personale a Lecce, Fondazione Palmieri, a Specchia, Castello Risolo, e alla Galleria d’Arte Mentana di Firenze.














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