2021-12-09
Percorsi di Luigi De Giovanni
2021-12-07
"Invito al Collezionismo" Rassegna di arti visive contemporanee
GALLERIA D’ARTE MENTANA
Via della Mosca, 5r - Firenze
"Invito al Collezionismo" Rassegna di arti visive contemporanee
dal 16 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022
Questa rassegna vuol essere un invito a collezionare opere di artisti emergenti che occupano un posto di rilievo nel circuito cultural-mercantile internazionale.
La Galleria Mentana di Firenze ha il piacere di seguire il percorso espositivo di tali artisti nel territorio italiano.
Artisti presenti in mostra:
Sergio Benvenuti
Eva Breitfuß
Francesca Coli
Pier Tancredi De Coll
Lis Engel
Giada Falli
Luigi De Giovanni
Ursula Radel
Maria Luisa Salvini
Valerio Tanini
Françoise Tchartiloglou
Audrey Trani
Christian Tschierske
Camilla Vavik
Michael Viger
Bianca Vivarelli
Info:
Tel: 055 211984/3351207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
2021-05-11
IL PREMIO “ DALLE DONNE A…2008” E’ STATO ASSEGNATO A LUIGI DE GIOVANNI
IL PREMIO “ DALLE DONNE A…2008” E’ STATO ASSEGNATO A LUIGI DE GIOVANNI
Il Premio “ Dalle donne a…2008” E’ stato assegnato a Luigi De Giovanni
Specchia 24 agosto 2008
Il giorno 24 agosto il premio, istituito dall’Assessorato Alle Pari Opportunità e Dal Centro Donne Ilaria Alpi, “Dalle donne a…2008” è stato assegnato a Luigi De Giovanni.
E’ un riconoscimento ad un artista, schivo e meditativo, che trova il genius loci della sua terra: luogo amato e ispirazione di tantissime sue opere.
La serata, organizzata dal Centro Donne in collaborazione con il teatro Solatia, ha preso l’avvio nella Piazza Del Popolo di Specchia.
La grande lampada emette la luce ad occhio di bue ed illumina i particolari architettonici che caratterizzano lo spazio, dove tutto è pronto per la rappresentazione teatrale di “Quante vite…”: spettacolo la cui sceneggiatura e regia è di Rosaria Ricchiuto.
M’incanto a seguire il cono di luce circolare, interrotto, quando lo skyline della piazza si fa più irregolare, sino ad ottenere suggestive prospettive che frantumano il cerchio che diviene spesso ovale. Viene illuminata una pianta di capperi, solo per noi in posizione instabile. E’ cresciuta prepotentemente più in alto della del portone del Castello Risolo ed è abbarbicata con le radici alla ricerca della sua vita. E’ proprio al dissopra dello stemma del casato, quasi a volerne fare parte integrante. La luce cambia direzione, la cornice seguo con gli occhi curiosi, sino a che e non si sofferma sul balconcino che mi sta dirimpetto esaltandone la forma e i colori. Si sposta ancore fino a colpire due finestre ovali: occhi di una casa. Si, quella casa sa di faccia di bimbo, che si offre alla vita, fiducioso: ma quante vite si possono cogliere in quella porzione di spazio delimitata dalla luce?
Tante vite… che anche lì hanno dimorato e vi si sono succedute per generazioni lasciando le impronte: spirito vitale.
La luce si dirige verso Sutta Le Capanne du Ripa è come se cercasse qualcuno, forse Luigi De Giovanni, assente in quel momento in quanto intento a cogliere momenti di vita di una piazza gremita.
C’è una certa animazione in prossimità del palco. Intravedo l’Assessore alle pari Opportunità Dottoressa Carolina Giorno, l’Assessore Alle Politiche Giovanili Dottoressa Maria Bruno ed il Sindaco Onorevole Antonio Lia. Non sono lì solo per lo spettacolo, questo si capisce quando prende la parola la dottoressa Giorno che annuncia che il premio annuale “Dalle donne a… 2008” quest’anno è andato al Maestro Luigi De Giovanni “artista che pur essendo lontano fisicamente è rimasto sempre legato alla sua terra che fa rivivere con i suoi quadri.”.
Un calorosissimo applauso della piazza gremita accoglie questa comunicazione: anche in questo c’è l’assenso dei concittadini che hanno gradito questa decisione.
Si nota l’agitazione dell’impreparato e sorpreso pittore che rimane ammutolito più di quanto abitualmente lo sia.
Lui parla con i colori con i quali descrive i climi del suo mondo interiore e lo spirito della sua terra che lo pervade inglobandolo. Parla con i fiori dai colori del mattino, con i paesaggi che manifestano la spiritualità ancestrale, con l’urlo muto dei jeans che sanno di pop o con opere polimateriche che parlano di scenografie del vivere.
Trovare le parole gli è stato difficile, ma riesce a ringraziare, con il cuore gonfio di gioia che gli rompe la voce prima bassa poi più sicura. E’ lì davanti a tutti disarmato, in quanto privo di tele e pennelli suoi strumenti di comunicazione, ma riesce a ringraziare e a ricordare, anche, l’impegno del Sindaco Onorevole Antonio Lia che spesso prendeva l’aereo per poter essere presente all’inaugurazione delle sue mostre.
Sicuramente si è sorpreso d’aver parlato, seppur brevemente, quindi grato saluta e riceve gli applausi.
I pantaloni corti, la sua macchina fotografica e i capelli arruffati potrebbero apparire fuori luogo se non fosse per la sorpresa che gli si è voluta fare.
Specchia Agosto 2008 Federica Murgia
2021-05-10
Percorsi di un artista: “Luigi De Giovanni”
Percorsi di un artista: “Luigi De Giovanni”
Luigi a malapena si reggeva sulle sue gambette. Aveva da poco compiuto un anno ed oltre a gattonare cercava tutti gli appigli per camminare o conquistare la posizione eretta. La madre, come spesso le capitava, era intenta a disegnare i decori per delle tovaglie; perciò aveva messo in giro matite colorate, tempere ed acquerelli. Sentì bussare e si alzò, erano alcune ragazze che seguivano i suoi corsi di taglio. Si mise a parlare con loro perdendo, solo per poco tempo, di vista il figlioletto. In quel momento Luigi, dopo tanti sforzi e capitomboli, riuscì a rizzarsi in piedi sulla coperta celeste. Senza esitare mise le sue manine, cicciotelle, in quell’oggetto poggiato sul tavolino che tanto l’aveva incuriosito negli ultimi dieci minuti. Era fatta: le sue manine erano diventate blu, rosse, verdi e gialle. Stava per perdere l’equilibrio: piegò le gambe si curvò in avanti ma la forza di gravità vinse e atterrò sulla coperta, colorando qua e là. Si guardò le manine e cominciò a batterle, il risultato fu di un dripping involontario. Gli piacque. La madre Santa era troppo intenta a parlare di girovita, fianchi, pence, e pieghe con le sue ospiti ed il bambino era così tranquillo che lei pensò che si fosse appisolato. Luigi era sveglissimo e di nuovo ondeggiando ed aggrappandosi alla sedia era in piedi e tastava con le manine sul tavolo alla ricerca della tavolozza. Ecco le sue mani erano ben impregnate ma aveva nuovamente perso l’equilibrio e si risedette bruscamente sulla coperta. Le mani erano ben cariche di colore e cominciò con i gocciolamenti e le striature su tutto quello che era alla sua portata. Non pago mise le mani in bocca ma con una smorfia di disgusto le allontanò subito. Passò ai capelli biondo chiaro e l’effetto fu meraviglioso. Tutto gli appariva magico sino a quando la madre non si voltò facendosi scappare un urlo disperato spaventando il piccolo artista che pianse a lungo. A pochi anni Luigi sottraeva furtivamente i colori alla madre, quando lei dipingeva sui tessuti e li lasciava incustoditi anche per brevi momenti. Colorava tutto, era come se non volesse accettare il monocromo. Colorava maglie, tovaglie, tovaglioli, lenzuola, coperte… perché risparmiare i muri! I pennelli, spesso, non gli bastavano. Per le sue originali creazioni, allora, usava le mani. I suoi occhi grandi, di un blu intenso, si contornavano di rosso, giallo, verde, come pure i suoi indumenti. La madre osservandolo pensò che sarebbe stato meglio aiutarlo nelle sue inclinazioni perciò sin dai primi anni di scuola gli insegnò ad usare i colori: pastelli, tempere ed acquerelli. Questo bimbo aveva trovato la sua felicità: era un pittore. Le sue doti artistiche suscitarono l’interesse degli insegnanti nella scuola elementare, che gli facevano colorare la maggior parte dei disegni. Non tutto era semplice però, in quanto Luigi voleva fare a modo suo e non sentiva i consigli dei maestri. Questo gli procurò non poche punizioni. Quando aveva sette anni morì il padre e questo lasciò la sua famiglia nella disperazione più nera. Frequentò le elementari fra Specchia e Roma, dove vivevano i nonni materni. Intorno agli undici anni fu mandato in collegio dai Buoni Fanciulli, nella borgata di Primavalle a Roma, riservato ai ragazzini che avevano situazioni molto precarie. Fu un disastro. Qui, infatti, decisero di farlo diventare un tipografo. Furono guai! La sua passione continuò ad essere la pittura anche se, non sempre gli era permesso di praticarla come lui avrebbe voluto. L’adolescenza fu difficile. Luigi era diventato molto introverso e timido; mal sopportava i metodi del collegio. Sino allora era cresciuto con poche regole, grandi privazioni e molta fame. Dopo quattro anni fece ritorno al suo paese. A sedici anni, mentre frequentava l’Istituto d’Arte a Poggiardo, fece la prima mostra. Presentò opere che erano un’interpretazione di paesaggi dell’animo, piuttosto informali, con incursioni nelle nature morte e nella figura. Fu un successo che ancora oggi, al suo paese, ricordano in molti. Si diplomò, specializzandosi in Scultura del Legno. Nel frattempo era diventato un animo anticonformista e contestatore: i fermenti del sessantotto e degli anni settanta lo coinvolsero totalmente. Le ragazze del paese, sue coetanee, raccontano di come attendevano l’arrivo di Luigi chiamato affettuosamente Gino capellone. Molte si erano invaghite del suo fascino di pittore ribelle e senza regole. In generale amava la musica del periodo ma era un gran fan dei Beatles e di Joan Beaz. Le sue opere, antiaccademiche, cominciarono ad essere apprezzate da molti. A vent’anni s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si diplomò in scenografia. L’immagine che lo descrive, sia come artista che come uomo, è quella di uno che per i suoi ideali è salito e sale sulle barricate per difendere i suoi principi e le sue teorie. Federica Murgia
2021-02-25
Luigi De Giovanni partecipa a "Finestra sull'Arte"
2020-12-06
Vivere l'arte
Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari
2020-06-24
Anche Luigi De Giovanni partecipa alla mostra presso
GALLERIA D’ARTE MENTANA FIRENZE GALLERIA D’ARTE MENTANA FIRENZE |
Anche Luigi De Giovanni partecipa alla mostra presso GALLERIA D’ARTE MENTANA - Via della Mosca, 5r – FirenzePresenta Le Vie dell'Arte OPENING 26 Giugno 2020 Ore 18.00 Eva Breitfuß, Francesca Coli, Salvatore Magazzini, Camilla Vavik Pedersen, Audrey Traini, Bianca Vivarelli e Luigi De Giovanni, sono gli artisti presenti alla rassegna “Le vie dell’Arte” in atto presso la Galleria Mentana di Firenze. Gli artisti in mostra con le loro opere ci donano uno spaccato dell’arte di oggi e contemporaneamente il loro Io: racconti di sogni e di mondi caratterizzanti. La magia dei colori e dei segni prende vita in accordi, contrasti, armonie e turbamenti capaci di rendere la personalità e lo stile espressivo di ciascun artista. Le emozioni prendono vita in fantasie e scorci di natura per incontrarsi con elaborazioni del pensiero che danno significato alle opere e alle narrazioni degli artisti che hanno donato la loro anima ai colori. Una ricerca che muovendo dal reale riesce a portare nell’immaginario, sino a perdersi nei sogni e nelle fantasticherie cromatiche. Una pennellata, un segno meditato, un tocco istintivo diventano espressione del personale modo di vivere e fare arte, sino ad arrivare a perdersi nelle sfumature delle tinte con voli di tracce di colore: segno personale di ciascuno dei partecipanti. Una ricerca pittorica, che suscitando emozioni, descrive una società veloce che ha bisogno del web per poter apprezzare e vivere l’arte contemporanea. La mostra è visitabile anche on line nella nostra piattaforma, dove resterà visibile fino al 16 Settembre 2020. Eva Breitfuß, Francesca Coli, Salvatore Magazzini, Camilla Vavik Pedersen, Audrey Traini, Bianca Vivarelli e Luigi De Giovanni, are the artists present at the exhibition “Le vie dell’Arte” currently at Mentana Gallery in Florence. The artists on display with their works give us a glimpse of today's art and at the same time their ego: tales of dreams and characterizing worlds. The magic of the colors and the signs comes to life in agreements, contrasts, harmonies and disturbances capable of making each artist's personality and expressive style. Emotions come to life in fantasies and glimpses of nature to meet with elaborations of thought that give meaning to the works and narrations of the artists who have donated their soul to colors. A research that moving from reality manages to bring into the imagination, until it gets lost in dreams and chromatic fantasies. A brushstroke, a thoughtful sign, an instinctive touch become an expression of the personal way of living and making art, until you get lost in the shades of the colors: personal sign of each of the participants. A pictorial research, which arousing emotions, describes a fast society that needs the web to be able to appreciate and experience contemporary art The exhibition can be visited on line on our on line platform until September 16 th 2020. GALLERIA D’ARTE MENTANA - Via della Mosca, 5r - Firenze Tel: 055 211984/3351207156 - Email: galleriamentana@galleriamentana.it www.galleriamentana.it OPENING 26 Giugno 2020 Ore 18.00 La mostra sarà visitabile dal 20 Giugno al 16 Settembre 2020 Orari11:00 - 13:00 / 16:30 - 19:00 Domenica e Lunedì mattina chiuso Giovanna Laura Adreani |
2020-05-21
IL SILENZIO DELLA SOLITUDINE
2020-05-17
SPACE AND TIME
2020-05-11
ANDARE OLTRE IL PAESAGGIO
ANDARE OLTRE IL PAESAGGIO
Luigi De Giovanni
Il ritorno di un artista alla sua terra d’origine è una ricomposizione di un essere che, benché spesso lontano, trova, lì, il suo spirito, la sua interezza. E’ ciò che capita a Luigi De Giovanni ogniqualvolta fa ritorno nel suo Salento: a Specchia. Qui dipinge il paesaggio, accarezzandolo idealmente sulla tela, con pennellate che inseguono le asperità, i contorcimenti, le luci di un luogo mai dimenticato. Ripensa alla Sardegna, per lui terra dei misteri e d’ispirazione, per ritrovarsi in un gioco di memorie e di parallelismi cromatici che intersecano lo spirito.
Nelle opere di questo artista l’Io e l’Es si manifestano in segni e colori rubati alla natura e suggeriti dal genius loci.
Paesaggiooltrepaesaggio è il titolo del ciclo di mostre, che hanno preso il via il giorno 09 ottobre a Lecce, per proseguire a Lucugnano e a Specchia, che narrano il percorso di una ricerca continua, spirituale e stilistica, di essenze, anche inanimate, che caratterizzano i luoghi. Il titolo di questi eventi porta a porsi, nell’analisi delle sue opere, come ricercatori di significati, sia nei gesti che hanno originato le pennellate che nel concento dei colori, non sempre armonici. Le scudisciate veloci di pennello, i colpi intensi, che si fanno leggerissimi inseguendo il suo animo, si materializzano nell’interpretazione di paesaggi, dove le asprezze dell’enigmatica Sardegna si ritrovano nelle pietraie e negli antichi contorcimenti dei tronchi degli ulivi salentini. Nella mostra della bellissima Galleria Bernardini di Lecce è il paesaggio che racconta, mentre nella Casa Comi di Lucugnano, dove ancora si respira la cultura e il tempo passato, parlano i fiori, vita delle nature morte. Sono i fiori che declinano i tempi della vita. Le aspettative tradite di chi nato nella speranza di una gioia senza fine e si ritrova a fare i conti con il tramonto dell’esistere: la vecchiaia e la morte.
Nella piccola galleria Sutta Le Capanne Dellu Ripa c’è l’urlo dei jeans che, oltre il paesaggio, sono simbolo di sacrifici, ribellione: di un’epoca che ha cambiato i modi di pensare… i modi di vivere. I jeans sono paesaggi dell’animo che raccontano il lavoro ma evocano la contestazione sessantottina: dove si ode ancora l’urlo tumultuoso delle piazze in rivolta. Sono uno status simbolo di una società che finge d’averli usati e strappati indossandoli, solo, dopo averli artefattamente logorati.
Questo ciclo di esposizioni mettono in luce il mondo dell’artista che, partendo dal paesaggio del Salento, terra d’origine, dal paesaggio enigmatico della Sardegna, terra che lo ha accolto, nel suo peregrinare alla ricerca di una pace che poteva trovare solo in se stesso, indagando i fiori, nature morte che raccontano la vita, si sofferma sui jeans, indumenti che hanno significato una rivoluzione non solo di costume, presenta il suo modo d’intendere l’arte in tre mostre che vogliono essere percorso del suo animo, delle sue angosce, del suo modo di percepire la natura e la società. Federica Murgia
Echi di guerre Ancora pochi giorni per poter visitare la mostra e l’installazione “Echi di Guerra” di Luigi De Giovanni, inaugurata per la ...
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La galleria Mentana di Firenze, in prossimità delle feste natalizie, come ogni anno, il giorno 16 dicembre 2023 dalle ore 17,00 alle ore 2...
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Studio 22 piazza del Popolo 22 - Specchia (Lecce), 73040 Luigi De Giovanni http://www.degiovanniluigi.com Luigi De Giovanni con la pizzi...