Studio “Sutta Le Capanne Du
Ripa”, Specchia (LE)
Piazza del
Popolo, 21 A Specchia (LE)
“UOMO
DEL MIO TEMPO” omaggio a Salvatore Quasimodo di Luigi De Giovanni
Finissage con disinstallazione: sabato 8 novembre ore
18,00
Inaugurata
l’11ottobre alle ore 19,00 nello studio “Sutta le Capanne du Ripa”
la mostra, con installazione e performance di Luigi De
Giovanni, accompagnata dal reading di Santino Giangreco che ha recitato la poesia “UOMO DEL MIO TEMPO” di Salvatore Quasimodo, chiude,
con la disinstallazione, sabato 8 novembre alle ore 18,00.
L’evento è stato curato dall’
Associazione culturale “e20cult” in collaborazione con “Il Raggio Verde edizioni”
Lecce e del comune di Specchia che ha concesso il patrocinio e l’uso gratuito
del Castello per la presentazione. L’evento
ha partecipato alla “Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, giunta alla
decima edizione”, è stato presentato dal Prof. Antonio Penna, mentre il Dott.
Maurizio Antonazzo ha presentato la serata.
L’allestimento è dell’Arch. Stefania Branca
Presentazione:
Luigi De Giovanni,
continuando il suo percorso d’analisi dell’uomo, si ritrova in sintonia con la
poesia “Uomo del mio tempo” di Salvatore Quasimodo.
L’artista vede l’uomo
sopraffatto dall’ambizione e ormai abituato alle barbarie più crude fatte nella
corsa alle scalate sociali: l’uomo, diventato cieco e indifferente nei
confronti dei più deboli, pronto a discriminare socialmente i diversi e i non
omologati a dei modelli precisi; assetato di potere dall’egoismo,
dall’arroganza, dall’ideologia che l’ha portato a smarrire ogni rispetto dei
fratelli, che ha dimenticato i principi morali e religiosi che potevano
impedirgli la violenza. All’artista, nella sua analisi, sovvengono le
impressioni spietate di guerra e di uccisioni per la supremazia con
l’annientamento di persone e popoli, spesso in fuga dalla loro terra o vinti da
fame e terrore. Immagini di morte che gli hanno fatto ritornare alla memoria le
dure parole e il monito della poesia “Uomo del mio Tempo” di Salvatore
Quasimodo.
L’evento sarà caratterizzato
da un’installazione con performance continua nello Studio “Sutta Le Capanne Du
Ripa” a Specchia in Piazza del Popolo, 21A e nel portico antiastante. I due
ambienti verranno ricoperti di materiali inizialmente bianchi, sopra vi saranno
dei cumuli di carte accartocciate con schizzi del colore del sangue. Le opere saranno dei sudari
di morte che penderanno dal soffitto gocciolando, “sangue” di dolore senza più
grido, su una tela, che raccoglierà il dripping delle gocce, che diventerà “reliquia”
nell’opera “Uomo”. Occhi attoniti e miti guarderanno partecipando,
nell’abitudine all’orrore, visto quotidianamente attraverso i media, in una
performance collettiva. Federica
Murgia
La lettura della poesia “Uomo
del mio tempo” di Salvatore Quasimodo ha scandito il susseguirsi dell’atto
performativo.
Per
informazioni:
Sito
web: http://www.e20cult.it/ - Sito web: http://www.degiovanniluigi.com/
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